Biografia

Art with Purpose

Biografia di un'artista 

La mia strada , la mia storia e come le Opere che creo arrivano  per risvegliare , presenze che nutrono gli spazi e ricordano all’anima la sua origine.

Chi sei diventata come artista oggi

Oggi la mia arte nasce come atto di maturità interiore. Ogni opera si sviluppa come un processo alchemico: è la mia vita che si intreccia all’armonia universale, il vissuto che si fa simbolo, la prova dell’anima che diventa bellezza. Creo per comprendere, per elaborare, per trasmutare: i miei mandala non sono progettati, sono incanalati. E nel loro fiorire silenzioso portano dentro la mia storia, intrecciata a leggi più grandi.

Dopo anni a stretto contatto con i processi profondi delle persone, ho compreso che il mio linguaggio più autentico non è fatto di parole, ma di forme, ritmi, geometrie vive. Attraverso l’arte ho trovato il mio modo di comunicare ciò che è invisibile: emozioni, memorie, verità profonde che parlano direttamente all’anima di chi osserva. I miei mandala aprono un dialogo animico e telepatico, bypassano la mente e portano ogni spettatore in uno spazio sacro tutto suo.

La mia è un’Arte con Proposito: creata non per decorare, ma per risvegliare. È un’arte che invita, connette, ricorda. Un ponte che riconduce l’anima a casa.

Sono diventata una donna che ha scelto la bellezza come verità spirituale, non come apparenza. La mia arte è espressione di autenticità: non cerca di piacere, ma di risuonare con chi è pronto a vedere. È una bellezza che nasce da dentro, dalla nudità dell’essere, dalla grazia feroce di affrontare le proprie ombre e portarle alla luce con eleganza e potere.

Il mio processo non è lineare, ma ciclico, organico, vivo. I simboli arrivano, si richiamano, si approfondiscono. Ogni mandala è parte di una spirale che scende — o sale — nei misteri dell’anima. L’evoluzione sta nella profondità crescente del messaggio e nella precisione del gesto che, simbolo dopo simbolo, diventa sempre più sacro.

L’anima del mio lavoro

I miei mandala nascono da chiamate misteriose. Arrivano in sogno, in cammino, in momenti di rivelazione improvvisa — comprensioni fulminee che attraversano il cuore e chiedono di prendere forma. Come quel giorno tra pioggia, calore e alberi, quando ho percepito con forza l’abbraccio sacro di Madre Terra...e da lì la Sua presenza in me di incanalare la Sua energia in espressione figurativa. Non li progetto. Li accompagno nella loro incarnazione. Ogni opera porta con sé una vibrazione specifica, legata a un archetipo, a un aspetto del divino, a una frequenza che chiede di manifestarsi.

Ogni opera è permeata di mantra , una  vibrazione che spiritualizza la materia , accompagnandomi a donare alla mia arte connessione, risveglio, presenza. Un’energia che invita chi guarda a tornare in sé, a radicarsi nella vita con coscienza, a vivere con apertura e ricerca. Ogni mandala è un atto rituale, una preghiera visiva, una struttura energetica che sostiene i luoghi dove si trova: case, studi, ambienti di cura. Chi li accoglie sperimenta spesso commozione, senso di casa, un’intimità nuova con il sacro.

Non creo con l’intenzione mentale. L’unica intenzione è l’apertura. Io mi offro affinché ciò che vuole essere detto attraverso la forma, il numero, il ritmo e il colore, possa emergere. L’intento non è mai mio, ma dell’opera stessa. Io la onoro, la ascolto, la compongo nel rispetto delle sue leggi sacre: geometria, numerologia, cromoterapia .

Il mio intento quando creo , la mia preghiera, è una richiesta al Divino che si possa manifestare la Grazia nel modo più puro e chiaro possibile in ogni mandala.

Se dovessi descrivere la mia arte con tre parole, direi: Divino. Proposito. Bellezza. È un’arte che non parla alla mente. Parla al cuore, all’anima, alla memoria antica. Un’arte che ha dentro il silenzio, la guarigione, e il ritorno al centro di se stessi.

Arte come chiamata: non desiderio, ma servizio

Credo che la facoltà di creare sia stata donata all’essere umano come strumento di unione. Attraverso l’atto creativo, tutte le parti di noi — emozionale, fisica, mentale e spirituale — possono dialogare, riconnettersi, armonizzarsi. Per me, creare è onorare il Dharma: offrire ciò che mi è stato donato al servizio della vita, nella forma che più risveglia. Ogni opera che nasce da me è un messaggio che arriva da un piano più alto: un messaggio per l’anima di chi lo accoglie.

Desidero che il mio lavoro aiuti le persone a ricordare la loro vera origine, la loro relazione con Dio, la natura eterna della loro anima. Che non si lascino confondere dal dramma dell’esistenza, ma riconoscano che siamo anime in cammino sulla terra, in un’esperienza temporanea, e non nei ruoli o nelle etichette imposte dalla società. Che si conservi quella purezza di essere autentici nella propria verità e che si lasci il timore di espressione di se' , emergendo nella propria unicità.

Ciò che mi guida è la mia relazione vivissima con Dio e con il mio Maestro spirituale, Paramahamsa Vishwananda. La mia arte è il modo con cui partecipo al Suo esempio: creare bellezza mentre si vive la vita, celebrare il sacro nel quotidiano, e risvegliarsi a ciò che è eterno.

Non seguo un desiderio, ma una chiamata chiara, costante, benedetta. Ho ricevuto il dono di sentire il linguaggio del cuore, mio e degli altri. Di ascoltare ciò che non viene detto. Di vedere l’anima nelle sue manifestazione ,nella storia che vive in questo viaggio terreno e dei suoi ponti di apertura attraverso le lezioni che sperimenta...porto tutto questo nella mia arte, perché possa risvegliare in ognuno quella consapevolezza silenziosa: “Ho un cuore vivo. Questo cuore parla. Questo cuore sa. E può ricondurmi a Casa.”

Definire la mia arte una medicina è audace — ma è ciò che accade. È una medicina sottile, che non cura nel senso clinico, ma apre portali. È un’arte che dà voce a ciò che non ha voce. Un ponte verso il riconoscimento della propria regalità interiore, della propria scintilla divina, del proprio fuoco sacro.

I miei mandala non vogliono spiegare. Vogliono far sentire. Perché il sentire è la via dell’anima. Come l’amore, la mia arte non ha bisogno di essere capita. Ha bisogno solo di essere vissuta. E da lì — da quella fonte profonda — accade la cura.

Il proposito della mia Arte nel tempo

la mia pricipale visione che sto coltivando è la realizzazione di mostre immersive: spazi sacri dove ogni mandala sia vissuto attraverso il silenzio, il tempo e la guida. Desidero creare ambienti dove chi osserva entri in un processo interiore vero, anche attraverso piccole pratiche di connessione (es. una breve meditazione, una traccia sonora, una lettura poetica).

Queste opere non sono nate per essere guardate soltanto: chiedono di essere abitate, sentite, lasciate risuonare. L’intento è che ogni mostra diventi un atto di trasformazione, e che il pubblico esca con qualcosa di nuovo nel cuore.

Sto entrando in contatto con alcune gallerie interessate a questo approccio, e sto preparando i materiali necessari per presentarne il valore. Tutte le opere sono esemplari unici, non replicabili, nate in connessione diretta con una chiamata simbolica e spirituale.

Il mio posizionamento è quello di un’artista di arte sacra contemporanea, che unisce la forza del simbolo con l'armonia della danza cromatica , la bellezza del gesti e i materiali eleganti .

La mia arte può essere definita anche meditativa e simbolica, ma ciò che la definisce veramente è il suo intento: non solo opere da collezione ma esperienze da vivere , aperture di  canali di cura  spirituale che riconducono  l’anima alla verità, alla purezza, e alla sua intima origine divina.


Percorso e collocazione delle opere

I miei mandala sono stati acquistati in svariati settori da studi olistici, scuole di yoga, spazi estetici, a studi medici, studi dentistici, ambienti di benessere e cura psico-fisica. Anche in molte case private, le mie opere sono state scelte come veri e propri complementi d’arredo consapevoli, con la chiara intenzione di nutrire lo spazio, sostenerlo energeticamente e renderlo sacro.

Molte persone hanno richiesto questi mandala con l’intento di creare armonia familiare, portare beneficio emotivo all’interno della casa, o sostenere energeticamente sviluppi, vicende e momenti di crescita e cambiamento. Altri sono stati richiesti per ambienti lavorativi con lo scopo di aiutare i dipendenti o la clientela a trovare una maggiore serenità apertura e pacificazione .Le opere sono sempre state percepite come strumenti vivi di cura e guarigione, capaci di agire in modo sottile ma profondo sul campo del luogo in cui vengono collocate.

 

Il nome del progetto – Identità e servizio

Il mio progetto artistico si presenta con il nome: Ishvari Dasi Art – Art with Purpose.

È un nome profondamente connesso al mio percorso interiore: Ishvari Dasi è il nome spirituale che ho ricevuto dal mio Maestro, Paramahamsa Vishwananda, e significa: “Servitrice di Ishvari”, Ishvari, in sanscrito, è la Signora del Tutto, la coscienza divina che sostiene ogni cosa. Un nome che contiene in sé il principio dell’Amore, della protezione, della creazione, della guida silenziosa e onnipresente.

Questo nome non è un’etichetta, ma un’intenzione. Ogni mia opera nasce come atto di servizio devoto alla Madre Divina. La frase che custodisce il cuore del mio fare artistico è una preghiera semplice e potente: “Madre, fai di me una tua opera.”

La mia identità visiva si radica dunque in questa dedizione: un’arte che non nasce per esprimere me, ma per lasciare che Lei si esprima attraverso di me. Un’arte nata per servire. Un’arte con proposito.

Radici personali – La donna dietro l’opera

Il mio cammino come artista non è nato da un contesto creativo, ma da una serie di rivoluzioni interiori. Sono cresciuta in una famiglia semplice, lontana dall’arte e dalla spiritualità. Ma intorno ai vent’anni, dopo una profonda crisi esistenziale, è iniziata una ricerca che mi ha portata a vivere molte vite in una sola: sono stata operatrice olistica, terapeuta, accompagnatrice nell’anima degli altri… fino al momento in cui ho sentito chiaramente che ero io stessa un’opera d’arte da restaurare.

In quel passaggio, tutto ciò che credevo solido si è dissolto. Amicizie, relazioni, contesti spirituali, affetti: due eventi improvvisi hanno spazzato via ogni riferimento esterno. È stato come trovarmi con il tappeto strappato da sotto i piedi. E lì ho compreso: nulla fuori è stabile, nulla fuori è affidabile. L’unico luogo in cui costruire è dentro: un luogo dove la verità non crolla, dove Dio è presenza costante, amica, eterna.

La mia vera rinascita è avvenuta quando ho incontrato il mio Maestro spirituale, Paramahamsa Vishwananda. Con la Sua Amorevole presenza , gli incontri dove ho ricevuto molte benediozioni , intuizioni e cure del cuore e non solo,ho iniziato a togliere il velo che copriva l’anima. E da lì è sbocciato tutto: la donna, l’essere umano, l’artista.

Sono diventata madre a 25 anni di Greta. La mia esperienza materna è stata un atto sacro di verità. Ho sempre percepito Greta è un’anima che mi ha scelto nel profondo che no si può spiegare, e con lei , il mio intento, è sempre stato quello di trasmetterle la via dell’autenticità, di sostenerla nel diventare libera, forte, consapevole dei trabocchetti della mente, e capace di attingere direttamente alla Fonte Divina che vive dentro.

Per molto tempo ho creduto che il mio valore stesse nel donarmi agli altri per essere amata. Era un compromesso silenzioso, che mi portava via energia. Oggi ho capito che la cura non è solo verso fuori, ma verso dentro. Che sono chiamata a coltivare le mie risorse, a offrire il mio 'canto' — non per essere vista, ma perché è ciò che sono.

Vivo sul Lago di Garda, in una casa che è anche un tempio vivente. Ogni giorno è consacrato: si recitano mantra, si offrono fiori, si cura lo spazio come si curerebbe un cuore. È un luogo di bellezza, abbondanza, protezione e creatività. Una casa ai piedi del monte, accarezzata dall’acqua, sostenuta dalla Madre.

E questo è anche ciò che desidero trasmettere attraverso le mie opere: non solo oggetti preziosi, ma presenze sacre, complementi di arredo consapevoli, che ci aiutano a prenderci cura degli spazi dove si svolge la nostra vita — e quindi della nostra anima.

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